lunedì 26 maggio 2014

Rubrica | Chi ben comincia... #07

Buon pomeriggio amati lettori dell'Angolo! Finalmente belle notizie: oltre a Weast Coast, sono uscite anche Shades of Cool ed Ultraviolence (un video di un live) della mia amatissima Lana del Rey. Ultimamente sto sclerando per questo fatto. Veramente. Con le belle notizie, però, arrivano anche quelle brutte: domani ho l'ultimo compito di matematica.. ed io sono qui a scrivere a voi. Quindi amatemi e.e
E niente, va be'. Siamo giunti al momento del settimo appuntamento con Chi ben comincia, rubrica ideata da Alessia de Il profumo dei libri, dove - a cadenza random - si dovrà proporre l'incipit di un libro.
Iniziamo subito!

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria;
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe);
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato;
- Aspettate i commenti.

Il libro che oggi ho scelto per voi è Inferno - ve ne parlerò più avanti in Papertowns -, primo libro della trilogia dei Canti delle terre divise di Francesco Gungui.
Inferno
Canti delle terre divise #1
Francesco Gungui


Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate.

La grossa scritta brillava sopra il massiccio portone di marmo bianco della Cattedrale del Mare di Europa. Le lettere erano avvolte dalle fiamme e proiettavano bagliori gialli e arancioni sui cornicioni anneriti e sulle statue. Sotto la scritta scorrevano le immagini dell'Inferno. Giorno e notte. Ininterrottamente.
Si vedeva un ragazzo di circa vent'anni steso a terra, parzialmente nascosto da una roccia. Alle sue spalle un sentiero si inerpicava su un pendio per qualche decina di metri, terminando di fronte a imponenti mura di cemento. All'improvviso, nell'inquadratura comparve il muso di un cane. Annusò l'aria, si voltò a destra e sinistra e con una zampa raspò il terreno. Il profilo di un secondo cane emerse dal buio, abbaiava con rabbia, schizzi di bava volando tutto attorno. Solo quando si materializzò una terza testa, il corpo dell'animale avanzò verso il ragazzo. Le zampe possenti, il petto largo e muscoloso il pelo ispido già sporco di sangue.
L'urlo di una bambina rimbombò nella piazza non appena le tre teste cominciarono a roteare nervosamente mostrando i tre colli uniti a un unico corpo. Era un cerbero, una delle creature mostruose che infestavano l'Inferno. I suoi muscoli si gonfiavano ogni volta che una delle teste scattava in avanti, mentre le zampe battevano con violenza sulla terra, trattenendo a stento una furia pronta a esplodere.
Poi il cerbero si avventò sul ragazzo.
Alec si fermava sempre di fronte a quelle proiezioni per qualche minuto, dopo la giornata di lavoro al Casinò. Quello spettacolo era una magra ma sufficiente consolazione per ricordarsi che la sua vita era pur sempre meglio dell'Inferno.
Con le mani sprofondate nelle tasche, la schiena appoggiata al muro di un delle case fatiscenti che un tempo erano state le abitazioni dei pescatori, Alec osservava quelle scene e si interrogava sulle colpe dei dannati.
«Secondo te muore?» chiese una voce femminile alle sue spalle.


Lo trovo davvero un incipit stupendo. Ne ho già letto il primo capitolo per un antipasto, diciamo. Appena finisco Shining - devo dire che mi sta prendendo molto - lo inizio subito. E niente. Spero che nel corso della storia diventi sempre più fantastico.
A pppppresto!
Vincenzo.

Nessun commento:

Posta un commento

 

Template by BloggerCandy.com