giovedì 16 aprile 2015

Recensione | Acque basse di Angelo Cannavacciuolo

Titolo: Acque basse
Serie: //
Autore: Angelo Cannavacciuolo
Editore: Fazi Editore
Prezzo: € 14,00
Pagine: 272


Attore e regista, ANGELO CANNAVACCIUOLO ha scritto per il teatro, il cinema e la televisione. Il suo primo romanzo, Guardiani delle nuvole, è stato finalista del Premio Viareggio nel 1999 e del Premio Berto. Il suo secondo libro, Il soffio delle fate, è stato finalista del Premio Elsa Morante. Acque basse è il suo terzo romanzo.

Gerry Van Der Keuken è un uomo deluso e ferito, un ex cronista di nera che ha deciso di dare un taglio alla sua vecchia vita dopo che l'amico e collega Gianluca è stato ritrovato con il capo riverso sul volante della propria auto, la guancia segnata da un rivolo di sangue. Colpito a morte dai killer della camorra.
Ora vive in una baracca di legno e lamiera, nella baia di Bacoli. Aggiusta barche. Nessuno lo disturba. Finché un giorno il passato non bussa alla porta dell'apatico rifugio che s'è scelto.
Su pressione di un ricco avvocato, accetta di indagare sull'omicidio di un transessuale e di rituffarsi fra le strade di una Napoli corrotta e disfatta dal caldo. In questa lenta discesa agli inferi, ritrova la donna che ha amato quando lui, divorato dal vizio del gioco, per tutti era Jackpot e lei un'ambiziosa e spregiudicata croupier. Ora Rebecca è la moglie di una delle eminenze grigie che gestiscono l'eterna vicenda di saccheggio edilizio di Napoli.
Acque basse è un noir esistenzialista. Cannavacciuolo in questo romanzo mostra le viscere dell'uomo, l'impossibilità di vivere, la ferocia dei rapporti umani, con un gelido realismo che finisce per divenire terribile e struggente.

La mia recensione di
Acque basse

Il romanzo, terzo dello scrittore napoletano, si apre con un ex cronista di nera, Gerry Van Der Keuken colpito da un malessere proprio dopo aver consumato la sua passione insieme ad una donna. Durante il tragitto fino all'ospedale, in autoambulanza inizia a raccontare ai lettori parte della sua vita.
Personalmente l’inizio mi è sembrato particolarmente lento e confusionale, anche se viene espresso in soli due capitoli, ma c’è da ammettere che la storia nel complesso mi ha appassionato un casino
Sarà stato per l’ambientazione, la mia Napoli, per le scene quasi sempre bagnate di ironia e, al contempo, di suspense, o forse per la capacità di Cannavacciuolo di descrivere in modo impeccabile i fantastici paesaggi che circondano Napoli, il bel mare di Bagnoli e le vie accuratamente dettagliate. Insomma, qui si vede anche il suo lavoro di sceneggiatore, che non ha guastato affatto l’andamento del romanzo.

La sua storia si aggira su, appunto, un periodo di esilio, definito tale dallo stesso Jackpot – soprannome di Gerry – causato dalla morte di un suo caro amico, Gianluca, ucciso dalla camorra. Gira e rigira, però, Jackpot tornerà, anche se controvoglia, ad investigare su un altro omicidio: quello di Pandora che, insieme alle altre Pretenders – sue colleghe al Maroc – è una Drag-singer.
Tra le indagini e i continui battibecchi con la camorra e Ciociò e Gilda, Gerry si troverà in difficoltà anche con il suo lato romantico con Rebecca a prenderne il trono.
La loro, quella di Rebecca e di Jackpot, è una storia che si è portata per le lunghe anche per troppo tempo ma, purtroppo, a causa di un litigio, i due si sono lasciati. Durante le indagini, però, Gerry capiterà ancora tra le braccia di Rebecca, ritrovata dopo un lungo periodo e scoprirà, inoltre, che anche lei è immischiata in tutta la faccenda di Pandora.

Che dire, i tempi di lettura di tale noir è stato di circa tre giorni, giusto il periodo in cui sono stato influenzato. Acque basse non è una lettura difficile o pesante, tutt'altro! È la lettura giusta che può accompagnarti durante un viaggio in treno o, come nel mio caso, durante un periodo di influenza.

Anche sullo stile non ho nulla da dire, essendo abbastanza scorrevole e preciso. Certo, magari per chi non è napoletano come me non può capire certe battute o il senso di una frase, ma non è rilevante in quanto è una storia davvero meritevole per tutto il resto!

Il mio voto a questo libro è
Niente di che

E voi? Avete letto Acque basse?
Cosa ne pensate della mia recensione?
Fatemelo sapere in un commento!

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