giovedì 13 marzo 2014

Recensione | L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón

Titolo: L'ombra del vento
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Editore: Oscar Mondadori
Prezzo: € 10,00


A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita. Daniel ne rimane folgorato, mentre dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizie e lealtà assolute, di follia omicida e di un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti paralleli con la propria vita...

STAI LEGGENDO A TUO RISCHIO E PERICOLO.
CONTIENE SPOILERS.

Ho riso, ho pianto, ho gioito, ho provato ansia, ho provato dolore e chi più ne ha più ne metta. È stato tutto un mix di emozioni.
Di sicuro, chi ha letto Zafón conosce già la magnificenza delle sue opere, per chi no, beh da un lato ci sono la mia e tutte le altre recensioni, dall'altro: fuggite in libreria a spendere dieci euro per questo capolavoro, subito.
In particolare, la cosa che davvero ti da assuefazione di Zafón, sono gli ambienti e le atmosfere. Ci racconta di questa Barcellona triste, una Barcellona di pioggia e di pali della luce in ferro battuto. È come se noi fossimo all'interno del libro, come se fossimo ogni minimo personaggio e sentissimo l'atmosfera che ci circonda.
Questo luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto e di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. [...] Ti posso solo ripetere quello che mi disse mio padre: quando una biblioteca scompare, quando un libreria chiude i battenti, quando un libro viene cancellato dall'oblio, noi, i custodi di questo luogo, facciamo in modo che arrivi qui. E qui i libri che più nessuno ricorda, i libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito. Noi li vendiamo e li compriamo, ma in realtà i libri non ci appartengono mai. Ognuno di questi libri è stato il miglior amico di qualcuno. 
L'ombra del vento racconta di un Daniel Sempere bambino che, grazie al padre, scopre il Cimitero dei Libri Dimenticati. Una biblioteca immensa, fatata che, oltre che aver incantato il protagonista del libro, ha incantato anche me. Insomma, chi non andrebbe alla ricerca di questo cimitero libresco, da questo tempio, da questo santuario di libri? Che Daniel descrive come una gigantesca biblioteca dalle geometrie impossibiliIo sì. Mi ha completamente soggiogato. La tradizione che alloggia negli scaffali di questa architettura immensa vuole che sia adottato un libro la prima volta che si mette piede tra quelle mura, e il nostro caro e amato Daniel sceglie di adottare proprio L'ombra del vento.
L'ombra del vento è un libro che da assuefazione e che Daniel riesce a leggere in una notte soltanto, e talmente che ne è preso vuole saperne di più sullo scrittore: Julian Carax.
Mentre cerca di investigare su questo scrittore scopre che tutti i libri che ha scritto sono stati bruciati, che quella che ha lui è, probabilmente, l'unica copia esistente, e che tutte le altre copie sono state comprate da una figura di nome Laín Coubert. Il nome di questa persona, appunto Laín Coubert, è il nome che Julian Carax da al Diavolo nel suo romanzo. 

Una domenica, alle due del mattino, tre mesi e mezzo dopo che Fermín aveva cominciato a lavorare in libreria, in casa nostra squillò il telefono: era la proprietaria della pensione in cui alloggiava. Ci disse che il signor Fermín Romero de Torres si era barricato nella sua stanza e gridava come un ossesso, prendendo a pugni le pareti e minacciando di uccidersi tagliandosi la gola con un coccio di bottiglia  se qualcuno avesse tentato di entrare.
Si fa spazio, quindi, nella vicenda un nuovo personaggio: Fermín Romero de Torres.
All'inizio, Daniel conosce un Fermí mendicante, un barbone e un ricercato. Questo barbone, questa persona che valeva zero, finisce per diventare il miglior amico del ragazzo e lo aiuta nella sua ricerca allo scrittore misterioso.
Ho amato in tutti i sensi della parola questo personaggio. Fermín è un uomo intelligente, saggio, di mentalità aperta. E devo dire in tutta onestà che è stato anche il mio migliore amico. Diciamo che un po' ho invidiato Daniel.
Nel frattempo entra a far parte della storia anche Beatriz Aguilar, la sorella dell'ex migliore amico di Daniel. Beatriz è una studentessa e dovrà sposarsi a breve, ma, per sua sfortuna s'innamora di Daniel, e viceversa. Iniziano una storia complicata, all'oscuro di tutti, e Daniel nota sempre più somiglianze con la vita di questo scrittore, Julian Carax.
Daniel non si da per vinto e si spinge fino in fondo. Scopre che Julian è stato innamorato di una certa Penélope Aldaya e che lei ricambiava. I due si conoscono in casa di lei, dove Julian è stato invitato dal padre per fare amicizia con il figlio. Le cose si rivoltano, invece, e Julian e Penélope si innamorano. I due progettano una fuga d'amore, ma lei non riuscirà mai a partire insieme all'amore eterno della sua vita, siccome giorni prima la madre l'ha 'catturata con le mani nel sacco' mentre faceva l'amore con JulianTra l'altro, Penélope, è incinta. Quando lo scopre il padre, infuriato, nega tutti i privilegi alla figlia, la mura in camera e la priva di tutto. E caccia anche la domestica, Jacinta che sapeva tutto e che ha aiutato, poi, Daniel a sapere la verità. Per fortuna, però, Julian riceve un supporto da un amico del collegio e riesce a fuggire in Francia, dove doveva andare con Penélope.
Alla fine del suo racconto, Jacinta, ci rivela un cosa importante che starà a voi scoprire, io sinceramente ci sono rimasto di merda (scusate il termine), e ho tipo maledetto Carlos Ruiz Zafón perché se lo merita, e lo scoprirete anche voi.
Comunque tutto sta nel leggere il libro e perdersi nella Barcellona di Zafón.
Come avevo accennato in un post precedente, nelle recensioni, avrei associato un personaggio del libro in questione ad un attore che dovrebbe interpretare tale personaggio in un, in questo caso presunto film tratto dal libro.
Dico 'presunto' perché? Perché lo scrittore ha esplicitamente detto - e questo l'ho letto da qualche parte, quindi non so se è vero - che non avrebbe mai ceduto i crediti di animazione o quello che è a nessuno, per non far cambiare nulla dal libro.
Comunque, veniamo ai nostri personaggi. Ovviamente tratterò solamente i personaggi principali e che ritengo importanti, non mi soffermerò su ognuno di loro.

Daniel Sempere - Evan Peters; Fermín Romero de Torres - Adesso riderete, ma non ho trovato nessuno 'compatibile' se non mio zio..; Clara Barceló - Laura Chiatti;
Beatriz Aguilar - Jennifer Lawrence; Julian Carax - Hugh Jackman; Penélope Aldaya - Amanda Seyfried; Doña Aurora - Evita Muñoz.

Il mio voto per il libro:
Grandioso!

E voi? Avete letto L'ombra del vento? Cosa ne avete pensato? Lasciatemi un commento.

1 commento:

  1. *__* io ho inaugurato il mio blog con la recensione dell'Ombra del Vento, è uno dei miei libri preferiti in assoluto! E' solo emozioni, mistero, meraviglioso... L'ho amato dalla prima all'ultima pagina, così come tutti gli altri libri di Zafòn! Ma questo, dopo Marina, è sicuramente il migliore :) Bella recensione comunque! Hai reso giusto onore a uno dei miei libri preferiti in assoluto. (Già detto? ooops :P)

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