Titolo:
Marina
Autore:
Carlos Ruiz Zafón
Editore:
Mondadori
Prezzo:
€ 19,50
Barcellona,
fine degli anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre i
faticosi anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana.
Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell’età, fatta in parti uguali di
sogno e insofferenza, Óscar di tanto in tanto ama allontanarsi non visto dalle
soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi
di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una
di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino
alle finestre di una casa. All’interno, su un tavolo, un antico grammofono
suona un’ammaliante canzone per voce e pianoforte; accanto, un vecchio orologio
da taschino dal quadrante scheggiato. Óscar stesso, nel momento in cui sottrae
l’oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui
per primo. Qualche giorno dopo però tutto gli apparirà tanto chiaro quanto
splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto,
infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore
Germán. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il
mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di
una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non
solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso
l’irrevocabile fine della sua adolescenza.
Ho già recensito precedentemente, dello
stesso autore, L’ombra del vento il
suo ‘romanzo d’esordio’ diciamo. Cosa dovrei dire?
Con questo scritto, Zafón ci anticipa tutti i temi di fondo dei libri
che seguiranno (tra cui L’ombra del
vento). Quindi ci presenta sia enigmi del passato, ma soprattutto, ancora
una volta, la “vera protagonista” è Barcellona. Questa Barcellona dai risvolti
cupi e tetri, dalle sfumature azzurre. Insomma, Zafón ci trasporta in questa
Barcellona, nella sua Barcellona.
Essendo
uno scritto per ragazzi, Marina fa da
‘ponte di passaggio’ per i libri prossimi di Zafón, che sono libri per adulti.
QUA
SPOILER ALERT
Ci sono rimasto molto male dal finale, in
quanto mi è caduto tutto il mondo addosso, perché scopriamo che la malattia che
avrebbe dovuto uccidere Germán, alla fine uccide Marina (essì, Zafón ce lo
tiene nascosto tutto questo tempo).
Una volta Marina mi disse che ricordiamo solo
quello che non è mai accaduto. Sarebbe trascorsa un'infinità di tempo prima che
potessi comprendere quelle parole. Ma è meglio che cominci dall'inizio, che in
questo caso è la fine.
Il
romanzo si apre con, appunto, la fine
vera e propria del libro
(ma non andatevela a cercare perché sarebbe un auto spoiler e io non voglio
persone contro ahah). Óscar viene attratto
da una musica che proviene dall’interno di una casa apparentemente abbandonata,
una notte che è scappato dal collegio dove vive. Una volta entrato in questa
casa percepisce la presenza di qualcuno e vede una figura, così, nella furia di
scappare ruba un orologio con la
seguente incisione:
“Per
Germán, in cui parla la luce
K.A.
19-1-1964”
Impaurito e confuso, Óscar torna al collegio
e ripassandosi quest’orologio tra le mani decide di restituirlo. Quando lo restituisce incontra Marina e
suo padre, Germán a cui rende l’oggetto che aveva rubato la settimana
precedente. Marina e Germán vivono in condizioni pessime, ma nonostante ciò, Óscar
s’innamora perdutamente di quella piccola famigliola tanto che la considera la sua famiglia. Intraprende con Marina un rapporto di forte amicizia tanto che,
poi, i due s’innamorano. I due si
troveranno a risolvere un mistero. Il mistero si cela tra le lapidi di un cimitero. Il mistero in questione è una donna. Una donna misteriosa che ogni ultima domenica del mese fa visita ad una
lapide anonima. Una lapide particolare, perché oltre ad essere anonima, ha un farfalla nera.
Quindi i due – ancora amici – cercano di
rispondersi a diverse domande: Chi è
questa donna?, chi è che giace nella tomba?, qual è il mistero della farfalla
nera? E, normalmente, tante altre che fuoriusciranno dalla costruzione
della trama.
Tornando alla trama, Marina e Óscar si addentrano in un luogo spettrale
dominato da cadaveri appesi per il
soffitto che si azionano tramite una leva. In
questo luogo trovano un album fotografico che si rivelerà importante
all’interno della vicenda perché li aiuterà a trovare varie persone e vari indizi che poi riveleranno il mistero finale.
Il mistero
finale qual è? Sempre la donna misteriosa. Si scopre che la donna misteriosa è la tanto-famosa Eva Irinova, ex-moglie di Michail Kolvenik
(il movente di queste indagini).
All’inizio, sia Eva che Michail erano dati per morti in un incendio ti tanti
anni fa, ma in realtà lei ha sempre vissuto nel Gran Teatro, mentre
Michail viveva nascosto da tutto e da tutti. Ma chi è Michail Kolvenik? Michail Kolvenik, come ho specificato
prima, è il movente di queste indagini. Michail è un vecchio creatore di
protesi, che si pone come obbiettivo la
risurrezione, la resurrezione tramite
un siero che aveva ricavato da una farfalla nera, la farfalla Teufel.
«Le sembra somigliante, Óscar?» chiese sereno,
mostrandomi il quaderno. I tratti della matita avevano evocato il volto di
Marina con una perfezione sconvolgente. «È magnifico» mormorai. «Le piace? Sono
contento.» Il profilo di Marina si stagliava all’altra estremità della
spiaggia, immobile di fronte al mare. Germán guardò prima lei e poi me. Strappò
il foglio e me lo tese. «È per lei, Óscar, perché non si dimentichi della mia
Marina.»
Non mancano le scene dolci, romantiche e
di passione, ovviamente essendo un romanzo. Ma il libro non si allontana
particolarmente dalla trama centrale: scoprire di Kolvenik e di Eva Irinova.
Vediamo spesso molti romanzi gotici e
macabri come questo che si allontanano completamente dalla trama per far spazio
al romanticismo, ma questo no. Questo rientra completamente nei canoni della
trama. È sembrato quasi un film, a dire la verità. In mente mia riuscivo a
immaginare le scene con tale entusiasmo – e tal volta ansia e tristezza – che
mi è sembrato un ‘libro in 3D’.
Anche questa volta parliamo dei
personaggi e di chi dovrebbe interpretarli nel film. Non mi dilungherò molto,
quindi, come sempre, cercherò di inserire pochi personaggi, giusto i
principali.
Óscar Drai – Steven
McQueen; Marina Blau – Evanna Lynch;
Germán Blau – John Hurt; Michail Kolvenik - Mark Gatiss; Eva Irinova – Jessica Lange;
Il mio voto per il libro:
Grandioso!
E voi? Avete letto Marina? Siete nella fase "lo compro o non lo compro"? Beh, se vi siete posti questa domanda compratelo, merita moltissimo. Se l'avete già letto lasciatemi un commento con il vostro parere.
Io Marina non l'ho letto, ma adoro Zafon e non posso farmi mancare questo titolo elogiato da tutti!
RispondiEliminaMerita tantissimo e il solo pensiero di disfarmene - l'ho avuto in prestito - mi rattrista, davvero..
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