martedì 18 marzo 2014

Recensione | Marina di Carlos Ruiz Zafón

Titolo: Marina
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Editore: Mondadori
Prezzo: € 19,50

Barcellona, fine degli anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre i faticosi anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell’età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar di tanto in tanto ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All’interno, su un tavolo, un antico grammofono suona un’ammaliante canzone per voce e pianoforte; accanto, un vecchio orologio da taschino dal quadrante scheggiato. Óscar stesso, nel momento in cui sottrae l’oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo però tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germán. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l’irrevocabile fine della sua adolescenza.



Ho già recensito precedentemente, dello stesso autore, L’ombra del vento il suo ‘romanzo d’esordio’ diciamo. Cosa dovrei dire?
Con questo scritto, Zafón ci anticipa tutti i temi di fondo dei libri che seguiranno (tra cui L’ombra del vento). Quindi ci presenta sia enigmi del passato, ma soprattutto, ancora una volta, la “vera protagonista” è Barcellona. Questa Barcellona dai risvolti cupi e tetri, dalle sfumature azzurre. Insomma, Zafón ci trasporta in questa Barcellona, nella sua Barcellona.
Essendo uno scritto per ragazzi, Marina fa da ‘ponte di passaggio’ per i libri prossimi di Zafón, che sono libri per adulti.
QUA SPOILER ALERT
Ci sono rimasto molto male dal finale, in quanto mi è caduto tutto il mondo addosso, perché scopriamo che la malattia che avrebbe dovuto uccidere Germán, alla fine uccide Marina (essì, Zafón ce lo tiene nascosto tutto questo tempo).

Una volta Marina mi disse che ricordiamo solo quello che non è mai accaduto. Sarebbe trascorsa un'infinità di tempo prima che potessi comprendere quelle parole. Ma è meglio che cominci dall'inizio, che in questo caso è la fine.

Il romanzo si apre con, appunto, la fine vera e propria del libro (ma non andatevela a cercare perché sarebbe un auto spoiler e io non voglio persone contro ahah). Óscar viene attratto da una musica che proviene dall’interno di una casa apparentemente abbandonata, una notte che è scappato dal collegio dove vive. Una volta entrato in questa casa percepisce la presenza di qualcuno e vede una figura, così, nella furia di scappare ruba un orologio con la seguente incisione:
“Per Germán, in cui parla la luce
K.A.
19-1-1964”
Impaurito e confuso, Óscar torna al collegio e ripassandosi quest’orologio tra le mani decide di restituirlo. Quando lo restituisce incontra Marina e suo padre, Germán a cui rende l’oggetto che aveva rubato la settimana precedente. Marina e Germán vivono in condizioni pessime, ma nonostante ciò, Óscar s’innamora perdutamente di quella piccola famigliola tanto che la considera la sua famiglia. Intraprende con Marina un rapporto di forte amicizia tanto che, poi, i due s’innamorano. I due si troveranno a risolvere un mistero. Il mistero si cela tra le lapidi di un cimitero. Il mistero in questione è una donna. Una donna misteriosa che ogni ultima domenica del mese fa visita ad una lapide anonima. Una lapide particolare, perché oltre ad essere anonima, ha un farfalla nera.
Quindi i due – ancora amici – cercano di rispondersi a diverse domande: Chi è questa donna?, chi è che giace nella tomba?, qual è il mistero della farfalla nera? E, normalmente, tante altre che fuoriusciranno dalla costruzione della trama.
Tornando alla trama, Marina e Óscar si addentrano in un luogo spettrale dominato da cadaveri appesi per il soffitto che si azionano tramite una leva. In questo luogo trovano un album fotografico che si rivelerà importante all’interno della vicenda perché li aiuterà a trovare varie persone e vari indizi che poi riveleranno il mistero finale.
Il mistero finale qual è? Sempre la donna misteriosa. Si scopre che la donna misteriosa è la tanto-famosa Eva Irinova, ex-moglie di Michail Kolvenik (il movente di queste indagini). All’inizio, sia Eva che Michail erano dati per morti in un incendio ti tanti anni fa, ma in realtà lei ha sempre vissuto nel Gran Teatro, mentre Michail viveva nascosto da tutto e da tutti. Ma chi è Michail Kolvenik? Michail Kolvenik, come ho specificato prima, è il movente di queste indagini. Michail è un vecchio creatore di protesi, che si pone come obbiettivo la risurrezione, la resurrezione tramite un siero che aveva ricavato da una farfalla nera, la farfalla Teufel.

«Le sembra somigliante, Óscar?» chiese sereno, mostrandomi il quaderno. I tratti della matita avevano evocato il volto di Marina con una perfezione sconvolgente. «È magnifico» mormorai. «Le piace? Sono contento.» Il profilo di Marina si stagliava all’altra estremità della spiaggia, immobile di fronte al mare. Germán guardò prima lei e poi me. Strappò il foglio e me lo tese. «È per lei, Óscar, perché non si dimentichi della mia Marina.»

Non mancano le scene dolci, romantiche e di passione, ovviamente essendo un romanzo. Ma il libro non si allontana particolarmente dalla trama centrale: scoprire di Kolvenik e di Eva Irinova.
Vediamo spesso molti romanzi gotici e macabri come questo che si allontanano completamente dalla trama per far spazio al romanticismo, ma questo no. Questo rientra completamente nei canoni della trama. È sembrato quasi un film, a dire la verità. In mente mia riuscivo a immaginare le scene con tale entusiasmo – e tal volta ansia e tristezza – che mi è sembrato un ‘libro in 3D’.


Anche questa volta parliamo dei personaggi e di chi dovrebbe interpretarli nel film. Non mi dilungherò molto, quindi, come sempre, cercherò di inserire pochi personaggi, giusto i principali.

Óscar Drai – Steven McQueen; Marina Blau – Evanna Lynch; Germán Blau – John Hurt; Michail Kolvenik -  Mark Gatiss; Eva Irinova – Jessica Lange;
Il mio voto per il libro:
Grandioso!

E voi? Avete letto Marina? Siete nella fase "lo compro o non lo compro"? Beh, se vi siete posti questa domanda compratelo, merita moltissimo. Se l'avete già letto lasciatemi un commento con il vostro parere.

2 commenti:

  1. Io Marina non l'ho letto, ma adoro Zafon e non posso farmi mancare questo titolo elogiato da tutti!

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    1. Merita tantissimo e il solo pensiero di disfarmene - l'ho avuto in prestito - mi rattrista, davvero..

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