Buonasera carissimi lettori!
Mi sono appena liberato dagli orrori della chimica - anche se probabilmente domani non vado a scuola.. e poi chimica ce l'ho la settimana prossima - per poter postare questo post (sì insomma..) e parlarvi di Infatuazione. Prima, però, vi avverto che ieri mi sono dato da fare e ho scritto la recensione di Marina, che trovate cliccando qui.
Quindi, tornando al discorso di prima: Infatuazione. Cos'è Infatuazione? Scopritelo - ovviamente - dopo il salto!
Infatuazione è un mio scritto. Non è, però, un libro, bensì una fanfiction. Una fanfiction scritta di pugno mio, che dopo tanti tentennamenti è riuscita a farsi spazio nel mondo di EFP. Ossia, meglio dire che è stato il primo capitolo a farsi spazio in questo portale. Infatuazione è una fanfiction - come vedremo qui di seguito - ispirata al mondo di Harry Potter.
Ma di cosa parla?, vi starete chiedendo. Ebbene Infatuazione narra le memorie di una Bellatrix Lestrange ai tempi di Hogwarts e della figura che è dovuto diventare oggi (o meglio, prima che morisse) per amore.
Ho impiegato davvero molto tempo a buttare giù idee su idee per crearmi una base, un corpo dell'intera fanfiction che è ancora in fase di scrittura. Ho fatto tantissime ricerche, ho speso tantissimo tempo, però il risultato finale del primo capitolo mi è stato di una gioia immensa. Ho cercato il più possibile di ricreare le emozioni che una ragazzina di soli undici anni - che non sa ancora quello che diventerà in futuro, una Mangiamorte - potesse provare nei confronti di questo Castello immenso, all'insegna di un mondo magico.
Non voglio annoiarvi troppo, quindi vi lascio un piccolo estratto, un prologo che non è prologo, del primo ed unico capitolo pubblicato fin'ora.
Saluti :)
Infatuazione è un mio scritto. Non è, però, un libro, bensì una fanfiction. Una fanfiction scritta di pugno mio, che dopo tanti tentennamenti è riuscita a farsi spazio nel mondo di EFP. Ossia, meglio dire che è stato il primo capitolo a farsi spazio in questo portale. Infatuazione è una fanfiction - come vedremo qui di seguito - ispirata al mondo di Harry Potter.
Ma di cosa parla?, vi starete chiedendo. Ebbene Infatuazione narra le memorie di una Bellatrix Lestrange ai tempi di Hogwarts e della figura che è dovuto diventare oggi (o meglio, prima che morisse) per amore.
Ho impiegato davvero molto tempo a buttare giù idee su idee per crearmi una base, un corpo dell'intera fanfiction che è ancora in fase di scrittura. Ho fatto tantissime ricerche, ho speso tantissimo tempo, però il risultato finale del primo capitolo mi è stato di una gioia immensa. Ho cercato il più possibile di ricreare le emozioni che una ragazzina di soli undici anni - che non sa ancora quello che diventerà in futuro, una Mangiamorte - potesse provare nei confronti di questo Castello immenso, all'insegna di un mondo magico.
Non voglio annoiarvi troppo, quindi vi lascio un piccolo estratto, un prologo che non è prologo, del primo ed unico capitolo pubblicato fin'ora.
Arrivammo alla stazione di Hogsmeade alle 19.36 in punto. Almeno così segnava il grande, rosso e sporco orologio avvitato ad un’enorme trave. Più in basso giaceva, su una targhetta, la seguente data:Conclusione del prologo che non è prologo. Se vi va di leggerla e lasciarmi una recensione - cosa che mi farebbe molto piacere - potete farlo cliccando qui su Infatuazione.1 Settembre 1962Attraversammo il lago nero. Accanto a me, nella mia stessa barca, c’erano due ragazzi. Quello dietro di me – che ora si era spostato alla mia sinistra – aveva i capelli biondi e gli occhi color cenere. Quello alla mia destra, invece, aveva i capelli neri come i miei e gli occhi grigi. Entrambi guardavano il Castello con le bocche aperte, stupiti. Non erano grassi né avevano spalle larghe, ma mi sentivo piccola tra loro due (e stavo anche scomoda), così mi spinsi un po’ più dietro e finalmente ebbi un po’ di spazio. Mi godetti il viaggio in barca finché non arrivammo ai piedi del Castello. Solo allora mi accorsi di quella struttura immensa che si ergeva di fronte a me.
«Forza ragazzi! Forza, dentro» gridava una professoressa. Aveva un mantello grigio ed un cappello in tinta. In mano aveva una pergamena con, probabilmente, i nomi di tutti gli studenti del primo anno. Intanto una figura curiosa – probabilmente il custode – ci contava man mano che attraversavamo il grande portone. Toccandomi la testa di sfuggita, mentre mi addentravo, sussurrò un «53» e passò al ragazzo successivo. Altri due passi ed ero dentro.
Hogwarts ho pensato con stupore. Lo spettacolo che avevo dinanzi agli occhi era indescrivibile. Il Salone d’ingresso era illuminato da tante torce che pendevano ai muri e ai pilastri. Senza nemmeno rendermene conto, con un sorriso, mi trovavo in cima alle scale. Di fronte a me la professoressa di qualche istante prima e una porta enorme.
C’erano cinquantatre persone prima di me, come ho fatto ad essere la prima della fila?
Ma non era importante, perché subito dopo che la professoressa aveva farfugliato qualcosa di cui io non capii un bel niente, mi trovavo già in una nuova sala. Ancora più enorme della precedente. Ci accolsero tutti con degli applausi. Chi parlava dei fatti propri, dell’estate trascorsa, e chi invece faceva scommesse su chi sarebbe entrato in quale casa.
Saluti :)
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