Non morì. Ma il suo cervello, rimasto troppo a lungo senza ossigeno, andò in una specie di come irreversibile. Da allora tutto cambiò. I miei si separarono. Mia madre divenne infermiera per badare a mia sorella. Mio padre fu costretto a crescere la figlia che gli aveva causato la perdita dell'altra. Il mare fu bandito dagli itinerari estivi. Non più un accenno a quell'estate, non più un accenno a lei. Cercai il più possibile di rendere fiero mio padre, di farmi perdonare per la mia stupida idiozia; ma per quanto mi sforzassi, non c'era nulla da fare. Lui smise di ridere, e ogni volta che guardava i miei occhi grandi, non vedeva altro che il riflesso dei suoi..."
Quando smisi di parlare, non riuscivo quasi più a controllarmi. Avevo il cuore che batteva all'impazzata. Le lacrime e i singhiozzi non mi lasciavano il tempo di respirare. Ero già appoggiata di peso alla scrivania, e non avrei retto ancora per molto.
Mi sentivo il petto lacerato in due parti, e un dolore impossibile da contenere urlava nella mia testa.
Allora, il libro in questione è Lithium di Marika Cavaletto e Chiara Bianca D'Oria, e questo è un piccolo estratto sul passato di uno dei miei personaggi preferiti.
Altra cosa: scriverò sicuramente un post dove lo annuncerò, ma credo che mi prenderò una pausa. Sto leggendo pochissimo e sono mooooooooolto indaffarato. Almeno fino al 16 luglio non credo che riuscirò a combinare qualcosa di concreto per il blog se non i soliti post, ma ridotti proprio all'osso (come questo). Di recensioni non ne potrei postare, siccome sto andando molto a rilento con Lithium e credo che la recensione arriverà proprio dopo il 16, non so. Comunque ve ne parlerò meglio in un post.
Adieu.
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